Udine. La sinistra costringe il Consiglio alle ore piccole per discutere di Palestina. Il costo lo paga il cittadino

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Il Consiglio comunale di ieri si è protratto oltre la mezzanotte per discutere la mozione Pro Palestina dell’estrema sinistra. Questi documenti vengono denominati “mozioni di sentimenti” proprio perchè il Consiglio comunale non ha alcuna competenza sull’argomento. Quasi inutile ricordare che tali esercizi di accademia vengono pagati da “cittadino Pantalone”, perchè il costo di tutto il personale interno ed esterno, che lavora durante i Consigli comunali, ha dovuto fare gli “straordinari”.

In tale contesto pubblichiamo una lettera dei consiglieri di opposizione Luca Onorio Vidoni e Giovanni Govetto:

È necessario rispondere con chiarezza ad alcune insinuazioni e accuse, false e offensive, collegate al Consiglio comunale di ieri. Per oltre cinque ore l’aula ha esaminato questioni di reale interesse per la città di Udine, quali l’assestamento di bilancio e l’approvazione del progetto definitivo della nuova sede della Protezione civile. Dopo le 23.00 rimanevano ancora da affrontare due temi altrettanto rilevanti e meritevoli di approfondimento: la modifica dello statuto, che introduce la figura del Garante dei diritti dei detenuti, e tre mozioni di sentimento relative al conflitto israelo-palestinese.

Il centrodestra, sensibile e consapevole della delicatezza di tali argomenti, ha chiesto il rinvio della seduta per consentire un dibattito adeguato ed esaustivo in altra giornata. Le mozioni presentate erano tre: una della maggioranza, dal contenuto a nostro avviso generico, e due dell’opposizione, più articolate e puntuali.

Il centrosinistra tuttavia, senza addurre alcuna motivazione, ha votato per proseguire i lavori, rinunciando così a un confronto serio e democratico con l’opposizione. La modifica dello statuto, adottata in passato sempre con il consenso di tutte le forze politiche, è stata quindi approvata con i soli voti della maggioranza.

A seguire abbiamo assistito al consueto teatrino della sinistra, che ha discusso esclusivamente le proprie mozioni, dimostrando maggiore interesse per la retorica che per i problemi concreti richiamati nei documenti ed evitando di confrontarsi, come spesso accade, sulle proposte presentate dal centrodestra. La maggioranza ha poi accusato l’opposizione di essere fuggita dal confronto, dopo che erano state depositate ben due mozioni di sentimento a firma della minoranza e dopo che lo stesso centrodestra aveva richiesto il rinvio per una discussione più ampia e approfondita.

Ma vi è di più, perché i dati relativi alle presenze mostrano che alcuni consiglieri di maggioranza, dopo aver respinto la richiesta di rinvio e preteso di continuare la discussione, hanno abbandonato subito dopo l’aula. Non solo falsi, ma anche incoerenti e ipocriti. Questa è la maggioranza di centrosinistra che sta governando la città di Udine.

 

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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente.
Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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