Crociata contro gli automobilisti. La civica di Marchiol propone di aumentare il costo degli stalli blu

Condividi su:

Un investimento da quasi un milione di euro per riqualificare un’area che, a conti fatti, non è mai stata una vera piazza, ma piuttosto uno slargo senza identità precisa. È questa la critica principale che accompagna la presentazione del progetto per la nuova Piazza Garibaldi, firmato dall’architetto Andreas Kipar e sostenuto con convinzione dall’amministrazione guidata dal sindaco De Toni.

Secondo il piano, l’area sarà trasformata con marciapiedi più ampi, nuove aree verdi, un “raingarden” e uno spazio più fruibile per eventi. Ma a preoccupare è la sproporzione tra il costo dell’intervento e i reali benefici attesi, in un momento in cui molti cittadini lamentano problemi ben più urgenti in città.

Addio ai parcheggi: il centro sempre meno accessibile

Una delle scelte più contestate riguarda l’eliminazione dei pochi parcheggi rimasti nella zona, senza che siano state previste soluzioni alternative immediate. Una mossa che, sommata alla prevista chiusura per lavori del Park Venerio, rischia di rendere il centro storico ancora più difficile da raggiungere, soprattutto per lavoratori, residenti e attività commerciali.

Il rischio concreto è quello di un centro elegante ma vuoto, abbandonato da cittadini sempre più disincentivati a frequentarlo, mentre i negozi lottano per sopravvivere in un contesto sempre più ostile.

Crociata contro le auto: aumentare le tariffe per spingere il bike sharing

A confermare una linea politica ormai chiaramente ostile alla mobilità privata, è anche l’uscita pubblica di Antonella Fiore, esponente della lista civica “Spazio Udine” che, in Commissione Bilancio, ha dichiarato che sarebbe “auspicabile aumentare il costo dei parcheggi a pagamento per rendere più conveniente il bike sharing”. Un’idea che ha fatto discutere e che suona come una vera e propria crociata contro gli automobilisti, portata avanti senza alcuna reale partecipazione popolare o coinvolgimento dei cittadini.

Una direzione imposta dall’alto, che va ben oltre le semplici scelte urbanistiche e riflette un cambio di rotta ideologico sempre più marcato.

Una deriva ideologica: l’asse della maggioranza si sposta

Quella che emerge è infatti la fotografia di una maggioranza in netto spostamento verso l’estrema sinistra, con decisioni sempre più scollegate dalle esigenze quotidiane degli udinesi. Uno scenario che potrebbe aggravarsi ulteriormente se dovesse concretizzarsi l’ipotesi che l’attuale assessore alle politiche sociali, Stefano Gasparin, figura moderata, lasci il suo incarico per assumere la presidenza de La Quiete a dicembre.

A quel punto, a prendere il suo posto potrebbe essere un’esponente del Partito Democratico fortemente sostenuta da Elly Schlein, nota per le sue posizioni “pro migranti”. Una scelta che, se confermata, accentuerebbe ulteriormente lo squilibrio ideologico della giunta, allontanandola sempre più dal pragmatismo amministrativo e dalle priorità dei cittadini.

Piazza “bella” ma senza vita?

In definitiva, la preoccupazione più diffusa resta la stessa: una piazza bella sulla carta ma destinata a restare vuota. Senza un piano serio per garantire eventi, attività e manutenzione nel tempo, l’intervento rischia di trasformarsi in un monumento all’estetica scollegata dalla realtà. E in una città dove molte aree verdi versano già in condizioni di incuria, il dubbio è legittimo: basteranno qualche pianta e un bel rendering a trasformare uno slargo anonimo in un luogo vivo e frequentato?

Condividi questa pagina su:
Redazione
Redazione

Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

Articoli: 109