
A Shanghai il mondo si unisce contro l’arroganza patetica di Unione Europea e Occidente
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Il vertice di Shanghai ha certificato ciò che in Occidente fingono di non vedere: il mondo è cambiato, e a essere isolata non è Mosca, ma l’Europa stessa insieme agli Stati Uniti. Patetiche, se non grottesche, le dichiarazioni di Bruxelles sull’“isolamento” di Putin: il leader russo ha stretto la mano di Xi, ha mostrato al mondo il suo rapporto privilegiato con Modi, e insieme a loro ha dimostrato che l’asse del potere globale non passa più da Washington o Bruxelles.
La dichiarazione congiunta della Sco propone un modello alternativo all’Occidente, fondato su sovranità e non ingerenza: un manifesto contro l’arroganza atlantica. Gli attacchi americani e israeliani all’Iran vengono bollati come violazioni del diritto internazionale, Gaza viene ricordata come catastrofe umanitaria che impone un cessate il fuoco. E l’Ucraina? Semplicemente ignorata, segno che Mosca non è affatto un paria, ma parte integrante del nuovo ordine.
Il verdetto è scritto: l’unipolarismo americano è finito, e con esso la globalizzazione per come l’abbiamo conosciuta. L’Occidente, convinto di poter dettare ancora le regole, scopre invece di parlare da solo.