A Shanghai il mondo si unisce contro l’arroganza patetica di Unione Europea e Occidente

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Il vertice di Shanghai ha certificato ciò che in Occidente fingono di non vedere: il mondo è cambiato, e a essere isolata non è Mosca, ma l’Europa stessa insieme agli Stati Uniti. Patetiche, se non grottesche, le dichiarazioni di Bruxelles sull’“isolamento” di Putin: il leader russo ha stretto la mano di Xi, ha mostrato al mondo il suo rapporto privilegiato con Modi, e insieme a loro ha dimostrato che l’asse del potere globale non passa più da Washington o Bruxelles.

La dichiarazione congiunta della Sco propone un modello alternativo all’Occidente, fondato su sovranità e non ingerenza: un manifesto contro l’arroganza atlantica. Gli attacchi americani e israeliani all’Iran vengono bollati come violazioni del diritto internazionale, Gaza viene ricordata come catastrofe umanitaria che impone un cessate il fuoco. E l’Ucraina? Semplicemente ignorata, segno che Mosca non è affatto un paria, ma parte integrante del nuovo ordine.

Il verdetto è scritto: l’unipolarismo americano è finito, e con esso la globalizzazione per come l’abbiamo conosciuta. L’Occidente, convinto di poter dettare ancora le regole, scopre invece di parlare da solo.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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