Auto elettrica? Parcheggi gratis. Panda del 2012? Multa e silenzio

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Il Comune di Udine ha deciso: chi ha un’auto elettrica o ibrida plug-in (con emissioni sotto i 60 g/km) potrà continuare a parcheggiare gratuitamente negli stalli blu fino alla fine del 2025. Lo prevede la delibera n. 317 del 24 giugno 2025, approvata all’unanimità dalla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Alberto Felice De Toni.

Un’iniziativa che, almeno sulla carta, si propone di incentivare la mobilità sostenibile. Ma nella realtà si traduce nell’ennesimo regalo ai più ricchi. Perché, diciamolo chiaramente: chi può permettersi un’auto elettrica nel 2025? Non certo lo studente universitario, la famiglia con uno stipendio solo, o il pensionato che fa i conti con l’inflazione. No, la mobilità “green” – e con essa i privilegi associati – è ancora un lusso da ceto medio-alto.

Un’auto elettrica costa mediamente dai 35.000 euro in su, anche con gli incentivi statali. Per non parlare delle ibride plug-in, spesso ben sopra i 40.000. E allora la domanda è semplice: con quale coraggio una giunta di sinistra – quella che a parole combatte le diseguaglianze – premia proprio chi è già in grado di spendere decine di migliaia di euro per un’auto nuova?

Il paradosso è sotto gli occhi di tutti. I cittadini “normali”, quelli che si muovono con la Panda a benzina, il diesel Euro 5 o una vecchia utilitaria a metano, continueranno a pagare il parcheggio. Per loro niente sconti, niente agevolazioni. Solo multe se osano sforare di cinque minuti.

Eppure – ironia della sorte – il Comune riconosce nella delibera che i veicoli elettrici costituiscono ancora meno del 5% del parco auto nazionale. E che le ibride, pur in crescita, sono comunque privilegio di chi può permettersi un certo tipo di consumo. E allora perché continuare a incentivare una nicchia già fortunata, mentre si penalizza la stragrande maggioranza?

La risposta, forse, sta in quel mix tossico di ideologia ambientalista e miopia sociale che spesso caratterizza certe amministrazioni “progressiste”: fare politiche simboliche, poco impattanti ma molto “presentabili”, dimenticandosi completamente della realtà quotidiana dei cittadini.

Alla fine, questa misura è solo l’ennesimo bonus regressivo: premia chi ha di più e dimentica chi ha di meno. Altro che mobilità sostenibile: è una mobilità d’élite, pagata dal resto della città.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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