
Da Udine all’Italia: l’ascesa di Massimo Blasoni a Re delle RSA
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Dalla provincia del Friuli-Venezia Giulia al panorama nazionale: è questa la straordinaria traiettoria di Massimo Blasoni, imprenditore di prima generazione, fondatore di Sereni Orizzonti, oggi secondo operatore italiano nel settore delle residenze sanitarie per anziani. Partendo dalle sue radici friulane, Blasoni ha saputo trasformare un’intuizione locale in una realtà imprenditoriale nazionale che oggi consolida un fatturato per 300 milioni di euro, con una crescita esplosiva che conta 100 strutture tra Italia e Spagna e un esercito di 3.800 collaboratori. «L’Italia invecchia e ha bisogno di risposte concrete», spiega l’imprenditore udinese. «Il nostro Paese presenta carenze significative sia nel numero di posti letto disponibili che nella qualità delle strutture esistenti. Ho voluto essere parte della soluzione.»
E la soluzione immaginata da questo self-made man si concretizza in residenze che uniscono ecosostenibilità, tecnologia domotica e attenzione alla dignità della persona anziana – un approccio che ha rivoluzionato il settore.

Quando mezzo miliardo non basta
La proposta è arrivata sul tavolo da un private equity svedese un paio di anni fa: quasi 500 milioni di euro per cedere l’azienda. Una cifra che farebbe tremare i polsi a chiunque. Ma Blasoni ha declinato senza esitazioni. «La ricchezza economica non rappresenta il traguardo», riflette Blasoni. «Sviluppare la propria creazione, dare forma ai propri progetti: questo ha un valore incommensurabile».
Una scelta controcorrente in un’epoca in cui i fondi di private equity dominano il mercato con offerte generose che pochi riescono a rifiutare. Secondo Blasoni, l’imprenditore di prima generazione esiste ancora nel nostro Paese, ma affronta sfide inedite: «I processi di consolidamento e la globalizzazione favoriscono organizzazioni di grandi dimensioni. Inoltre, le proposte dei fondi di investimento risultano spesso irresistibili, specialmente per chi teme l’obsolescenza, non ha successori naturali o semplicemente teme la sfida». Eppure, chi resiste trova una ricompensa incomparabile. L’imprenditore cita Luigi Einaudi: «È la vocazione naturale che li spinge, non la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare».
Nuovi investimenti per 200 milioni…
Sul tema della gestione privata in ambito sanitario, Blasoni non ha dubbi: «Ciò che trovo discutibile sono gli sprechi dell’apparato pubblico. Lo Stato deve definire le regole del gioco, ma l’esecuzione privata garantisce intrinsecamente maggiore efficienza». Un’affermazione che si riflette nei numeri del Gruppo: 200 milioni investiti per realizzare 20 nuove residenze nel prossimo triennio, con l’ambizione di raggiungere 10.000 posti letto entro il 2027. «Creare occupazione come risultato della propria visione imprenditoriale genera immensa gratificazione», conclude Blasoni. «Oggi però bisogna correlare l’occupazione a formazione, sostenibilità ed equilibrio vita-lavoro. Non si tratta solo di creare posti di lavoro, ma di crearne di positivi e rispettosi».
Una lezione di imprenditorialità che dalla provincia italiana insegna al Paese intero come si costruisce un impero mantenendo valori e radici.


