
Finisce la storia del Pala Carnera. Il palazzetto avrà il nome di uno sponsor
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Lunedì 21 luglio il Consiglio comunale di Udine discuterà anche della gestione del Pala Carnera per i prossimi due anni. Nella delibera approvata dalla giunta De Toni vi è anche la questione relativa al “diritto sul nome” (naming) che consentirebbe al futuro gestore (con ogni probabilità l’APU), di intitolare il Palazzetto ad uno sponsor. La memoria corre dritta alla querelle che per anni ha guastato i rapporti tra l’amministrazione comunale udinese e l’Udinese calcio: da una parte il Comune, che sosteneva l’esigenza di preservare lo storico nome “Friuli” e dall’altrà la società che puntava a capitalizzare il più possibile il brand dello sponsor (Ieri Dacia Arena oggi Bluenergy). Il copione si ripete oggi con il Palazzetto, con l’aggravante che mentre allo Stadio il nome “Stadio Friuli” è impresso nell’entrata del parterre, l’intitolazione a Carnera del Palazzetto, è solo un fatto burocratico, ma materialmente nulla la ricorda, se non un busto del grande pugile friulano, nascosto dietro una colonna all’entrata del parterre gold.
Nella commissione che ieri ha affrontato la questione la maggioranza di centrosinistra ha votato, in perfetto spirito woke, il cambio di denominazione, mentre il centrodestra si è astenuto. Unico a battersi per conservare lo storico nome del Pala Carnera, il consigliere comunale Stefano Salmè, che guida la lista civica “Io Amo Udine-Liberi Elettori”. Suo un emendamento depositato oggi (e che verrà discusso lunedì in consiglio) per trovare un compromesso utile sia alle esigenze della società sia alla conservazione della memoria sportiva e identitaria del Palazzetto.
Questo il testo dell’emendamento presentato: “la denominazione ufficiale Palasport Carnera sarà collocata nella parte superiore e con uguali dimensioni, rispetto alla denominazione dello sponsor”.