Inchini alla festa dell’indipendenza americana. Meloni: “God bless America!”

Condividi su:

«Sono contenta, sono onorata di essere qui stasera a festeggiare insieme all’Ambasciatore Fertitta, e a tutti voi, il Giorno dell’Indipendenza. […] Oggi Italia e Stati Uniti, su tanti dossier e su molte questioni, parlano la stessa lingua, ed è un elemento molto positivo […] God bless America! Viva l’Italia!»

E mentre pronuncia queste parole, con l’enfasi tipica da chi si immagina su un palco di Broadway più che in un giardino istituzionale, la paladina del “prima l’Italia”, colei che ha costruito la propria carriera invocando la sovranità nazionale contro le ingerenze esterne, si trasforma in una ospite impeccabile dell’Impero. Altro che Giorgia la sovranista: alla festa dell’ambasciata sembra quasi indossare il ruolo di padrona di casa premurosa, tutta sorrisi e inchini per compiacere l’alleato d’oltreoceano.

Certo, parlare “la stessa lingua” con Washington può voler dire tante cose — ma qui pare quasi che l’unico accento ammesso sia quello texano, e che la diplomazia italiana si sia piegata con la grazia di una bandierina sul cofano di una Cadillac. La Meloni, con mano sul cuore e sguardo rivolto a stelle e strisce, dimostra che l’indipendenza è bellissima… quando appartiene agli altri.

Se questa è la nuova sovranità, allora il 4 luglio italiano potrebbe benissimo cadere il giorno dopo il 4 luglio americano.

Condividi questa pagina su:
Redazione
Redazione

Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

Articoli: 65