
La Regione spende 1,4 milioni per il viaggio in Giappone. 103 mila euro per la “delegazione”
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Mentre cittadini e imprese fanno i conti ogni giorno con l’inflazione, le tasse e i tagli ai servizi essenziali, la casta regionale del Friuli Venezia Giulia si concede un costoso viaggio in Giappone. Ben 1.387.536,13 euro di denaro pubblico sono stati stanziati per partecipare alla “Settimana della Regione FVG” all’Expo di Osaka, dal 27 aprile al 3 maggio 2025. Una settimana. Solo sette giorni. Eppure, la cifra che si legge nei documenti ottenuti grazie all’accesso agli atti richiesto dal gruppo Patto per l’Autonomia-Civica FVG fa rabbrividire.
Allestimenti da oltre 240.000 euro, 200.000 euro per l’assicurazione e il trasporto di tre reperti archeologici, quasi 150.000 euro per nicchie espositive, oltre 50.000 euro per interpreti. E poi il colpo di teatro finale: 103.000 euro per spedire in Giappone una delegazione di ben 17 persone tra dipendenti regionali, enti partecipati e ovviamente l’immancabile presidente della Regione Fedriga, accompagnato dall’assessore di turno. Una vera e propria spedizione da prima classe, organizzata con i soldi dei contribuenti.
E per cosa? Per “promuovere il made in Italy del Friuli Venezia Giulia” all’estero. Come se il Friuli Venezia Giulia fosse una nazione sovrana, con il proprio ministero degli esteri e del commercio. È semplicemente ridicolo — le Regioni non dovrebbero avere competenze in ambiti come il commercio internazionale, che spettano per legge allo Stato e, in parte, all’Unione Europea. Ma tant’è: ormai le Regioni sono diventate mini-stati in cerca di gloria, pronti a spendere milioni per gonfiare il proprio ego istituzionale e fare passerelle internazionali.
Il consigliere regionale Massimo Moretuzzo ha definito la cifra “davvero esagerata per una sola settimana” e ha annunciato la richiesta di ulteriori dettagli, sottolineando come questo modo di amministrare sia distante anni luce da una politica seria e responsabile. E ha ragione: è inaccettabile che una Regione trasformi l’occasione di rappresentanza in un banchetto per pochi eletti, mentre ai cittadini si chiede ogni giorno di “fare sacrifici”.
Siamo davanti all’ennesima dimostrazione che la casta regionale si muove in una bolla di privilegi e sprechi, incurante del fatto che quei soldi arrivano dalle tasche di chi lavora davvero. È ora di dire basta a questo circo autocelebrativo pagato con le nostre tasse. E di ricordare che le Regioni non sono principati medievali con licenza di fare tutto: certe competenze devono restare nelle mani dello Stato. Perché la promozione del Made in Italy, e non del “made in Friuli”, non può diventare una scusa per regalarsi una vacanza a spese nostre.