
Lepanto, 7 ottobre 1571. Quando l’Italia sconfisse l’impero ottomano e salvò l’Europa cristiana
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Oggi ricordiamo uno degli scontri navali più celebri e decisivi della storia: la Battaglia di Lepanto, combattuta il 7 ottobre 1571. In quelle acque del golfo di Patrasso, la Lega Santa, alleanza cristiana voluta da Papa Pio V, affrontò e sconfisse la potente flotta dell’Impero Ottomano, ponendo un argine all’espansione turca nel Mediterraneo.
Lepanto non fu solo una battaglia militare, ma un simbolo di unità spirituale e culturale dell’Europa cristiana. Tuttavia, ciò che spesso viene dimenticato è che il cuore della Lega Santa batteva in gran parte italiano.
Gli Stati italiani, ancora divisi politicamente ma uniti dalla fede e dal mare, fornirono la maggior parte delle navi e degli equipaggi che combatterono in quella storica giornata.
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La Repubblica di Venezia, potenza marittima per eccellenza, mise in campo circa 109 galere e 6 poderose galeazze, navi d’innovativa costruzione che giocarono un ruolo decisivo nello scontro.
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Il Regno di Spagna, pur essendo la potenza egemone dell’alleanza, impiegò anche circa 40 galere provenienti dai suoi domini italiani – Napoli, Sicilia, Sardegna e Milano – con equipaggi in gran parte italiani.
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Lo Stato Pontificio contribuì con 12 galere, simbolo dell’impegno diretto della Chiesa nella difesa della cristianità.
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La Repubblica di Genova, altra storica potenza navale, fornì 12 galere comandate da esperti marinai liguri.
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Il Ducato di Savoia e il Granducato di Toscana parteciparono rispettivamente con 3 e 4 galere, unendo le proprie forze a quella causa comune.
In totale, circa 180 delle 208 navi della Lega Santa erano di provenienza italiana: un contributo immenso che dimostra come la penisola, pur politicamente frammentata, sapesse ritrovare un’anima unitaria quando la civiltà europea era minacciata.
L’eco di Lepanto risuonò in tutta Europa: fu celebrata come una vittoria della fede, della libertà e del coraggio. Ma per l’Italia, rappresentò anche un momento in cui le sue genti, i suoi marinai e le sue repubbliche si trovarono fianco a fianco nella difesa di valori comuni, lasciando una traccia profonda nella storia del Mediterraneo.