L’Italia dice NO alla cessione di sovranità all’OMS. Sinistra e M5S con le Big Pharma

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L’Italia ha ufficialmente rifiutato gli emendamenti 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), allineandosi così alla posizione degli Stati Uniti. Lo ha comunicato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una lettera inviata al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Ghebreyesus.

Nel testo, Schillaci ha dichiarato:

“Ai sensi dell’articolo 61 del Regolamento sanitario internazionale (2005), per mezzo di questa lettera le notifico il rifiuto di parte italiana di tutti gli emendamenti adottati”.

Il ministro ha specificato che, come previsto dal regolamento, tali modifiche entreranno in vigore il 19 settembre 2025 per i Paesi che non avranno espresso rifiuto o riserve.

Gli emendamenti, approvati dall’Assemblea Mondiale della Sanità con 124 voti favorevoli e 11 astensioni (tra cui l’Italia), introducono nuovi concetti come quello di “emergenza pandemica” e promuovono principi di “solidarietà ed equità” nella risposta globale a crisi sanitarie. L’OMS aveva salutato l’approvazione come un traguardo importante dopo anni di negoziati post-Covid.

Dure critiche dalle opposizioni

La decisione ha suscitato forti reazioni nel mondo politico. Per Francesco Boccia (PD), si tratta di un “atto irresponsabile”:

“La destra italiana continua a strizzare l’occhio al mondo no vax e a un sovranismo pericoloso. Così facendo, ci si isola dalla cooperazione internazionale”.

Anche Riccardo Magi (+Europa) critica duramente:

“Mentre il mondo si prepara con strumenti aggiornati per affrontare future pandemie, l’Italia resta ancorata a un regolamento vecchio di vent’anni, rischiando complicazioni nei rapporti internazionali e nei riconoscimenti dei certificati vaccinali”.

I parlamentari del Movimento 5 Stelle parlano di “scelta ideologica”:

“Così il governo rischia di compromettere la libera circolazione dei cittadini italiani in caso di nuove pandemie, con possibili quarantene, obblighi di rivaccinazione e limitazioni nei viaggi”.

La difesa della maggioranza

Dal centrodestra arriva una ferma difesa della decisione. Galeazzo Bignami (FdI) la definisce:

“Una scelta necessaria per evitare che l’OMS assuma poteri assoluti e insindacabili in materia sanitaria. Chi rimpiange i lockdown e il Green Pass oggi si lamenta: per fortuna, hanno perso”.

Anche Lucio Malan (FdI) minimizza i rischi di isolamento:

“Restiamo nell’OMS, ma con le regole del 2005, più equilibrate. Nessun isolamento, anzi: gli altri avrebbero più da perdere, considerando che l’Italia e gli USA sono leader nel settore farmaceutico”.

Malan contesta inoltre la previsione di contributi italiani alla sanità dei Paesi più poveri:

“Chi ci accusa di tagliare la sanità vorrebbe poi usare risorse per finanziare quella degli altri. Noi crediamo che le scelte sulla salute debbano restare nelle mani delle istituzioni democratiche italiane, non in quelle di un organismo internazionale guidato da un direttore scelto dalla Cina”.

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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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