Pioggia a palate. Il bombardamento mediatico sull’apocalisse climatica è rinviato ad agosto

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Dopo settimane di allarmi rosso fuoco per il “caldo anomalo” e le “piogge scomparse”, ecco che il meteo decide di farsi beffe di climatologi, ambientalisti catastrofisti e conduttori di talk-show meteorologici. Da tre settimane ormai, il cielo si è stabilito in modalità “doccia aperta” su tutto il Friuli Venezia Giulia, ma nonostante ciò, qualcuno continua ancora a sperare nel ritorno dell’apocalisse climatica — magari ad agosto, chissà, tra una grigliata e una grandinata.

E come se non bastasse, anche il fine settimana promette spettacolo. A partire dalla mezzanotte di sabato 26 luglio, il cielo friulano accoglierà una nuova perturbazione in arrivo dalla Francia, evidentemente desiderosa di contribuire anche lei alla saga del “diluvio estivo”. La ricetta? Aria umida e instabile quanto un ombrello rotto sotto un acquazzone.

Le previsioni parlano chiaro (anzi, cupo): piogge abbondanti e temporali già dalla notte, con un possibile break illusorio durante il giorno, giusto il tempo per far respirare le grondaie, prima del bis serale — quando rovesci e fulmini torneranno a recitare il loro pezzo, soprattutto su bassa pianura e costa.

La Protezione Civile, che ormai ha la bandiera gialla permanentemente alzata, ha emanato l’ennesima allerta per rischio idrogeologico. I motivi? I soliti: fognature che collassano sotto un millimetro d’acqua, torrenti che si sentono fiumi del Mississippi, e terreni così saturi che basta uno starnuto per causare una frana.

Insomma, altro che siccità: qui l’unica cosa che scarseggia è il tempo asciutto. Ma tranquilli: per i sacerdoti del surriscaldamento globale c’è ancora speranza. Agosto è alle porte. Magari tornerà il sole. Magari. Ma nel frattempo, ombrello alla mano e stivali ai piedi.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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