Pordenone. Arrestati due spacciatori afghani che lavoravano per pagarci le pensioni

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Blitz antidroga della Guardia di Finanza di Pordenone, che ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di due cittadini afghani, indagati per spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, condotta su delega della Procura della Repubblica e autorizzata dal Gip del Tribunale di Pordenone, ha portato uno dei due all’arresto, mentre per l’altro è stato disposto l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

Secondo gli inquirenti, i due sarebbero responsabili di almeno 500 episodi di cessione di hashish, con una rete di clienti composta in gran parte da giovani e giovanissimi della provincia. Le indagini, sviluppate tramite appostamenti, pedinamenti, analisi dei tabulati telefonici, perquisizioni e l’ascolto di numerosi acquirenti abituali, confermano una realtà ormai radicata e preoccupante.

Ma quanto accade a Pordenone non è un caso isolato. Anche a Udine, in particolare nella zona della stazione delle corriere e al Terminal Studenti, si registra una situazione pressoché identica: decine di spacciatori, in gran parte di origine afghana e pakistana, agiscono quotidianamente alla luce del sole, offrendo droga – soprattutto hashish e marijuana – a studenti e ragazzi minorenni.

Secondo testimonianze raccolte tra pendolari e residenti, l’area è diventata un vero e proprio mercato a cielo aperto della droga, con traffici che avvengono in orari strategici, spesso in concomitanza con l’arrivo e la partenza degli autobus scolastici. La presenza delle forze dell’ordine è spesso limitata e non sufficiente a contrastare efficacemente un fenomeno che sembra ormai fuori controllo.

A marzo, un altro cittadino afghano era stato arrestato a Pordenone in flagranza, trovato in possesso di circa 300 grammi di hashish e otto dosi di cocaina occultate nel cavo orale. L’operazione si inserisce in un più ampio piano di contrasto allo spaccio messo in campo dalla magistratura e dalle forze dell’ordine.

La Guardia di Finanza, insieme alle altre forze di polizia, prosegue con determinazione l’attività di presidio per arginare il traffico di droga e tutelare la sicurezza pubblica. Tuttavia, l’estensione del fenomeno anche ai centri strategici del capoluogo friulano lancia un chiaro segnale: serve un intervento più capillare e deciso, in particolare per proteggere i minori e gli studenti che ogni giorno si trovano a contatto con questa realtà.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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