
Ragazzo precipitato sulle rocce in val Rosandra. L’elisoccorso arriva dopo due ore dall’allarme
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Stanno emergendo molti interrogativi sull’efficienza delle operazioni di soccorso al ragazzo che il 4 luglio scorso in Val Rosandra dopo essersi tuffato da dieci metri ha impattato sulle rocce prima di finire nel torrente riportando vari traumi.
Il Soccorso alpino e i Vigili del fuoco erano intervenuti rapidamente, lasciati gli automezzi a Bottazzo, avevano raggiunto a piedi il ferito in circa un quarto d’ora. Poi, parecchio tempo dopo, era giunto l’Elisoccorso, che con il verricello aveva recuperato il ragazzo e trasportato a Cattinara.
Ma un testimone riferisce di aver visto “arrivare mezz’ora prima l’elicottero dei Vigili del fuoco” e si chiede “perché non l’hanno soccorso con quello?”
I media non riportano la presenza dell’elicottero dei pompieri, e neppure il comunicato stampa del Soccorso alpino, ma dall’esame del sito Flightradar24 risulta che effettivamente un elicottero dei Vigili del fuoco, partito da Venezia, è intervenuto in Val Rosandra, ma non ha recuperato il ragazzo ferito. Perché?
Era lì ben prima che arrivasse l’eliambulanza, impegnata in un altro intervento a Claut, che dopo essersi liberata da questo, ha fatto rotta su Trieste, ma fermandosi a Ronchi per fare rifornimento.
Fatto sta che l’elicottero è arrivato in Val Rosandra alle 16.43, ben due ore dopo l’allarme, visto che la richiesta di soccorso al NUE 112 è avvenuta intorno alle 14.50. Due ore sono un tempo enorme quando si parla di traumi con dinamica maggiore, visto che l’ospedalizzazione deve avvenire il più presto possibile.
Come si spiega che la Centrale di Palmanova non abbia velocizzato i tempi di soccorso?
Visto anche che in queste due ore di attesa dell’eliambulanza non c’era alcun medico del 118 ad assistere il ragazzo ferito, ma solo i tecnici del Soccorso alpino ed i pompieri.
Perché la Centrale di Palmanova non ha allertato l’automedica? Di giorno ve ne sono due in servizio a Trieste e si trattava di un traumatismo a dinamica maggiore in un luogo impervio.
Un’autoambulanza era arrivata in Val Rosandra, ma è stata vista ferma ai confini del parco con tutto il personale rimasto a bordo. Perché l’équipe non ha raggiunto prontamente il luogo della caduta?
Che qualcosa non abbia funzionato è fuor di dubbio, poiché è inconcepibile lasciare senza assistenza medica per quasi due ore un traumatizzato, che ha impattato sulle rocce dopo un salto di 10 metri, e poi ritardare di tanto l’ospedalizzazione, pur avendo a disposizione tutte le risorse necessarie. Perché non sono state usate?
Anche qui, come l’altr’anno sul Natisone, le risorse c’erano, ma non sono state utilizzate al meglio, e anche questa volta si ha l’impressione di una carenza di coordinamento delle forze di soccorso. Qui per fortuna è andata bene e il ragazzo se la caverà. Ma ci sono troppi interrogativi che meritano comunque una risposta.
Walter Zalukar
Associazione Cosituzione 32