
Sessantamila donne in Italia lavorano su OnlyFans
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In un’Italia dove le opportunità professionali esistono – anche se spesso richiedono impegno, formazione e pazienza – cresce il numero di giovani donne che scelgono di guadagnare facilmente vendendo contenuti sensuali su OnlyFans, una piattaforma online dove chi paga può accedere a foto e video personali, spesso a sfondo erotico.
I numeri parlano chiaro: quasi 59.000 donne italiane sono attive su questa piattaforma, che in totale conta circa 70.000 creator nel nostro Paese. La grande maggioranza è composta da ragazze giovani, che hanno scelto di trasformare il proprio corpo in un prodotto da vendere.
Un’altra tendenza americana che attecchisce in Italia
Come accade troppo spesso, ciò che nasce nel mondo anglosassone arriva da noi con poco filtro critico. OnlyFans, esploso negli Stati Uniti, ha portato con sé una filosofia che riduce l’identità femminile a visibilità, seduzione e guadagno rapido.
L’idea è semplice e pericolosa: invece di costruirsi una carriera, si cerca denaro facile attraverso l’esibizione della propria intimità. Una strategia che punta tutto sull’apparenza, e ben poco sul merito, sulla preparazione o sul lavoro vero.
Non un ripiego: una scelta comoda
Contrariamente a quanto si racconta, la maggior parte di queste donne non è costretta. Non si tratta di un’ultima spiaggia per chi non trova lavoro, ma di una scorciatoia consapevole: si evita la fatica, si salta la gavetta, si scavalca lo studio e la competenza. In cambio si accetta di mettere in vetrina la propria immagine, e spesso il proprio corpo.
Il punto non è la libertà di farlo – che nessuno mette in discussione – ma la banalità con cui si considera questa scelta “normale”, persino desiderabile.
Chi guadagna davvero?
Anche in questo campo, però, la realtà è meno brillante di quanto si pensi:
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Il guadagno medio è di circa 150 euro al mese.
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Solo il 10% supera i 1.000 euro mensili.
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L’1% delle più seguite incassa cifre elevate, accaparrandosi gran parte dei guadagni.
La maggior parte delle donne finisce quindi per esporsi molto e guadagnare poco, senza vere tutele e con conseguenze sociali e psicologiche spesso sottovalutate.
Il corpo al posto del talento
Mentre molte donne affrontano percorsi difficili in ambito medico, tecnico, imprenditoriale o creativo, altre scelgono la via più breve: monetizzare la propria immagine, anziché sviluppare capacità.
Questa tendenza non rafforza il ruolo delle donne nella società: al contrario, riporta indietro l’immagine femminile a quella di un oggetto da desiderare e da acquistare. Cambia solo il mezzo: dallo spettacolo alla rete.
Conclusione
OnlyFans non è una risposta al disagio sociale, ma un segno di conformismo culturale travestito da libertà. È l’ennesimo prodotto importato dagli Stati Uniti che ci viene venduto come progresso, quando in realtà è solo una scorciatoia che svilisce la dignità del lavoro.
Chi sceglie questa strada lo fa, nella maggior parte dei casi, non per necessità, ma per comodità. E la società, anziché interrogarsi, applaude. Ma forse dovrebbe fermarsi a riflettere.