Stadio Friuli “smoke free” sponsorizzato da chi vende fumo

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A Udine sta per sbarcare “One Mission, One Planet”, la campagna di sensibilizzazione ambientale che promette di ridurre le emissioni di CO₂, combattere il littering e trasformare il Bluenergy Stadium nel primo stadio “smoke free” d’Italia. Il tutto promosso dalla Fondazione Marevivo, dall’Udinese Calcio… e, udite udite, dalla British American Tobacco Italia.

Sì, avete letto bene. Il primo partner di un’iniziativa per “ridurre il fumo” è un’azienda che vende tabacco. È un po’ come se McDonald’s sponsorizzasse la settimana vegana o se la Ferrari lanciasse una campagna contro l’alta velocità.

Secondo la presentazione ufficiale, BAT è “impegnata per la costruzione di un mondo senza combustione”.

Tradotto: meno fumo… bruciando meno tabacco. Certo, finché resta un mercato per i prodotti alternativi, meglio se a marchio loro. Così, tra cartoline piantabili, posacenere tascabili e manifesti patinati, l’iniziativa si propone di educare i tifosi a uno stile di vita sano — ovviamente con la discreta supervisione di chi produce sigarette.

Il Comune di Udine, conquistato dall’idea, ha concesso il patrocinio e sconti sulle affissioni. Durante Friuli Doc, i visitatori potranno tirare calci a un mini-campo, firmare il “Manifesto del Tifoso” e magari portarsi a casa un posacenere da tasca. Così, mentre si parla di ridurre il fumo, ci si assicura che chi fuma lo faccia… con stile e attrezzatura adeguata.

In fondo, la vera “One Mission” sembra essere quella di far coesistere la salute pubblica con un pizzico di marketing ben posizionato. E se la missione è “One Planet”, poco importa se, per arrivarci, ci tocca attraversare una nuvoletta sponsorizzata.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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