Udine, 10 milioni per riqualificare Borgo Stazione. Ma con gli stessi soldi si poteva rimpatriare ogni clandestino presente in città

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Dall’assestamento estivo del bilancio regionale arrivano 16 milioni di euro per Udine. Di questi, 10 milioni saranno destinati alla riqualificazione urbana e intermodale del quartiere Borgo Stazione, con interventi mirati a migliorare la sicurezza, il decoro e la vivibilità del quartiere delle Magnolie e dell’area del Centro Studi. Il pacchetto include anche 2 milioni per studiare il possibile spostamento dell’autostazione e 4 milioni per la prosecuzione dei lavori su viale Cadore e nel Centro Studi.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Luca Onorio Vidoni, ha commentato positivamente l’intervento, pur chiedendo trasparenza e confronto pubblico: “Bene le risorse, ma ora il Comune venga in aula a spiegare nel dettaglio contenuti, tempi e benefici attesi. I cittadini devono essere coinvolti”.

Il consigliere regionale Mauro Di Bert (Fedriga Presidente) ha parlato di “passo fondamentale per il rilancio di Borgo Stazione”, mentre Elia Miani (Lega Fvg) ha definito l’investimento “una risposta concreta alle esigenze dei cittadini”.

Tuttavia, non mancano le perplessità su come queste risorse verranno impiegate. Il rischio, già emerso in casi simili, è che una spesa milionaria porti a risultati marginali se non accompagnata da una reale strategia di sicurezza e controllo del territorio.

Un dato su tutti apre a una riflessione alternativa: secondo stime attendibili, sul territorio comunale di Udine si trovano circa 1.500 clandestini. Considerando un costo medio di rimpatrio di circa 6.500 euro a persona (comprensivo di identificazione, scorta, viaggio e pratiche consolari), con 10 milioni di euro si sarebbe potuto organizzare il rimpatrio di tutti gli irregolari presenti.

Una scelta politica, certo, ma anche una questione di priorità. Se l’obiettivo è realmente migliorare la sicurezza e la qualità della vita a Udine, allora forse sarebbe stato più utile partire dal problema più evidente: la presenza irregolare e incontrollata che alimenta degrado, microcriminalità e insicurezza in molte zone della città. Riqualificare senza rimuovere le cause del degrado rischia di essere solo un maquillage urbano destinato a svanire in fretta

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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