Udine. Clochard finge di chiedere l’elemosina poi rapina un cittadino udinese

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Un episodio di violenza improvvisa ha scosso un quartiere residenziale di Udine, alimentando la crescente rabbia dei cittadini e riaprendo il confronto sul tema della sicurezza urbana. I carabinieri della Stazione di Udine hanno identificato e rintracciato un 25enne senza fissa dimora ritenuto responsabile di una rapina consumata il 24 novembre scorso.

La vittima, un residente udinese, è stata sorpresa sull’uscio della propria abitazione da un giovane che gli avrebbe chiesto del denaro. Di fronte al rifiuto, il presunto aggressore avrebbe forzato l’ingresso, sottratto il portafoglio e poi, per garantirsi la fuga, lo avrebbe morso a una mano, lasciandolo ferito e disorientato.

La fuga dell’uomo è stata ricostruita grazie alle testimonianze di alcuni passanti e all’analisi delle telecamere private e cittadine. Le immagini raccolte hanno consentito ai carabinieri di identificare il sospetto, già noto alle Forze dell’Ordine.

L’episodio ha alimentato un malcontento sempre più diffuso. Molti residenti hanno espresso una preoccupazione che cresce quotidianamente: “Udine era un’isola felice. Ora non ci sentiamo più al sicuro neppure davanti alla porta di casa”, ha dichiarato un abitante del quartiere.

A rendere ancora più acceso il dibattito è una riflessione circolata negli ultimi mesi: i consistenti investimenti realizzati dall’amministrazione comunale per migliorare vivibilità, decoro urbano e servizi sociali sembrerebbero aver generato, secondo alcuni osservatori locali, un effetto inatteso. La città, storicamente percepita come tranquilla e ordinata, apparirebbe oggi più attrattiva anche per persone senza dimora che gravitano tra diverse aree del Nord-Est. Si tratta tuttavia di interpretazioni che non trovano conferma in dati ufficiali e restano al centro del confronto politico e sociale.

Nel frattempo, sui social network si sono diffuse indiscrezioni secondo cui l’autore della rapina sarebbe uno straniero. Al momento, tali voci non risultano supportate da informazioni verificate.

A complicare ulteriormente il clima cittadino ha contribuito un altro recente fatto di cronaca: la notizia della morte, per cause naturali secondo quanto riportato dalle fonti locali, di due cittadini pakistani senza fissa dimora ritrovati in un casolare abbandonato lungo strada Bariglaria. L’episodio ha suscitato interrogativi sulle condizioni di marginalità presenti in alcune aree della città e ha intensificato la discussione pubblica sui servizi di accoglienza e sul monitoraggio degli insediamenti informali.

Sulla base degli elementi raccolti, il G.I.P. del Tribunale di Udine ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 25enne, che è stato rintracciato dall’Arma durante i servizi di controllo del territorio e trasferito nel carcere di via Spalato.

L’amministrazione comunale ha annunciato un piano straordinario di pattugliamenti e interventi nelle aree più sensibili. Rimane tuttavia forte la richiesta, da parte dei cittadini, di azioni strutturali capaci di restituire quella sensazione di sicurezza che per decenni ha rappresentato uno dei tratti distintivi della città.

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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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