Udine è la meta turistica preferita dai clandestini. Fermati sei mediorientali a bordo di un auto

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Sempre più spesso al centro dei flussi migratori irregolari provenienti dalla rotta balcanica, Udine si conferma una delle mete più battute dai trafficanti di esseri umani. La mattina di venerdì 20 giugno, un nuovo episodio ha riportato l’attenzione sul fenomeno. Una pattuglia della Squadra Volante della Polizia di Stato ha intercettato un’autovettura sospetta in via Cantore, nella zona di piazzale Chiavris. Il veicolo, una station wagon con assetto insolitamente ribassato, ha destato l’attenzione degli agenti.

Al momento del controllo, la scoperta: sei migranti stipati all’interno dell’abitacolo, tra cui due nascosti nel bagagliaio, in condizioni estremamente pericolose. I passeggeri, cinque iracheni e un iraniano, erano tutti privi di documenti e in stato di irregolarità sul territorio italiano.

Alla guida del mezzo, un cittadino ungherese, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo aveva prelevato i migranti a Vienna, punto d’approdo per molti provenienti dal corridoio balcanico, e stava conducendoli verso la stazione ferroviaria di Udine, tappa ricorrente in dinamiche simili. Un viaggio organizzato dietro pagamento, secondo le indagini.

Ciò che emerge, ancora una volta, è la centralità di Udine come snodo logistico di un traffico di esseri umani che, pur muovendosi nell’ombra, sembra seguire una rotta consolidata e non improvvisata. Non è escluso che dietro questi trasporti vi sia una rete organizzata, attiva tra Austria, Ungheria e Friuli-Venezia Giulia, capace di gestire flussi continui e coordinati di migranti in cerca di una via verso l’Europa centrale o settentrionale.

L’arrestato si trova ora nel carcere di via Spalato, mentre l’Ufficio Immigrazione della Questura ha preso in carico la situazione dei sei migranti, avviando le procedure per le richieste di protezione internazionale.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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