Udine, grave episodio nel calcio a 5: arbitro in ospedale

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Profondo sconcerto nel mondo del calcio a 5 dopo quanto accaduto nella serata di ieri a Udine, durante l’incontro di Serie C tra Clark e Manzano. Un episodio di estrema gravità che ha portato alla sospensione della gara e all’intervento delle autorità competenti, riaccendendo il dibattito sul clima che circonda le competizioni sportive.

La partita, valida per la sesta giornata di campionato, è stata interrotta al termine del primo tempo sul punteggio di 5-1 in favore della formazione ospite. Durante l’incontro, un giocatore della Clark Udine, Grance Shimba Olamba (classe 1997), era stato espulso dal direttore di gara.

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni e riportato da fonti ufficiali, al termine della prima frazione, all’interno degli spogliatoi, si sarebbe verificato un grave episodio ai danni dell’arbitro Stefano Tomasetig. Il calciatore espulso viene indicato come presunto responsabile dell’aggressione, nel corso della quale il direttore di gara sarebbe stato colpito al volto.

A seguito dell’accaduto, l’arbitro Tomasetig è stato trasportato in ospedale, dove è stato ricoverato per accertamenti: si parla di una possibile frattura alla mandibola. Il direttore di gara ha avviato le procedure previste dalla legge, anche in considerazione del fatto che gli arbitri, nello svolgimento delle loro funzioni, sono equiparati a pubblici ufficiali.

La vicenda è ora al vaglio degli organi di giustizia sportiva e dell’autorità giudiziaria. In ambito federale sono attese decisioni che potrebbero avere conseguenze molto rilevanti, mentre sul piano penale la normativa prevede sanzioni severe per episodi di violenza nei confronti di pubblici ufficiali, qualora i fatti venissero accertati nelle sedi competenti. Ogni valutazione definitiva, va ribadito, spetterà esclusivamente agli organi preposti, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza.

Nel frattempo, in segno di rispetto e riflessione, le gare di Serie C in programma nella giornata odierna sono state rinviate a data da destinarsi.

Al di là degli sviluppi giudiziari e disciplinari, quanto accaduto impone una riflessione profonda sul clima che troppo spesso si respira attorno ai campi di gioco. Lo sport, a ogni livello, dovrebbe rappresentare uno strumento educativo, un contesto di rispetto delle regole e delle persone, non un luogo in cui tensioni e frustrazioni degenerano in violenza.

La tutela degli arbitri è un presupposto imprescindibile per la credibilità del sistema sportivo. Accettare le decisioni arbitrali, anche quando non condivise, fa parte dei valori fondamentali che lo sport dovrebbe trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni.

Episodi come questo non danneggiano solo chi li subisce direttamente, ma l’intero movimento sportivo, minandone la funzione educativa e sociale. Serve una presa di coscienza collettiva, da parte di società, dirigenti, atleti e ambiente, affinché il rispetto torni a essere un valore centrale e non negoziabile.

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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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