
Udine: nuovi contributi al 100% per lo sport dei richiedenti asilo. Agli italiani quando?
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La Giunta comunale di Udine ha approvato la delibera n. 476 del 7 ottobre 2025, che rinnova il progetto “Sport per il Sociale”. Il piano, gestito dal Servizio Demografico e Servizi Sportivi, prevede contributi pubblici fino al 100% delle spese per le associazioni sportive che organizzano attività rivolte a stranieri inseriti in percorsi di accoglienza e a persone con disagio mentale.
Totale stanziato: 60.000 euro di fondi comunali.
Secondo la delibera, le associazioni potranno ottenere fino a 15.000 euro ciascuna, purché i progetti siano destinati alle categorie indicate. Tradotto: solo richiedenti asilo, minori non accompagnati e soggetti in carico a strutture di accoglienza potranno beneficiare di attività sportive totalmente gratuite, finanziate con soldi pubblici.
Per i cittadini italiani “ordinari”? Nessuna possibilità analoga.
La misura, approvata all’unanimità dalla Giunta guidata dal sindaco Alberto Felice De Toni, conferma la linea politica dell’amministrazione: priorità assoluta ai programmi di inclusione per stranieri e rifugiati, anche a costo di escludere altre fasce della popolazione.

L’assessora Chiara Dazzan, tra le principali sostenitrici del progetto, appartiene all’area più radicale (estrema sinistra) della maggioranza, quella che considera le politiche migratorie e di accoglienza un pilastro di una società “aperta” e multiculturale, dove gli immigrati rappresentano il futuro dell’Italia e gli italiani il passato. Una visione che molti definiscono “utopica”, ma che continua a orientare le scelte di bilancio e di priorità del Comune.
Intanto, le famiglie udinesi che faticano a permettere ai propri figli l’iscrizione a una società sportiva restano fuori da ogni agevolazione.
Una disparità che inizia a pesare sempre di più, soprattutto in un periodo di inflazione e crisi economica.
Il messaggio che arriva da Palazzo D’Aronco è chiaro: lo sport è sociale, ma solo per alcuni.


