Il mondo è in fiamme ma nel Consiglio regionale del Fvg discutono di terzo mandato

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La discussione all’interno della maggioranza di Centrodestra non ha mai toccato il tema del terzo mandato.

Lo ha detto in Aula il governatore Massimiliano Fedriga, replicando alle osservazioni dei consiglieri di Centrosinistra
durante la discussione generale sulla mozione di governo incaricata di rinnovare la fiducia all’Esecutivo.

L’Aula durante la discussione della mozione di Governo

“Siete voi che avete l’ossessione del terzo mandato, mentre io non ho mai fatto comunicazioni su questo tema, che non è mai stato terreno di scontro in questa verifica di maggioranza”, ha proseguito Fedriga. Se la mozione cita esplicitamente la
revisione la legge elettorale lo fa allora per altri motivi, ovvero “la necessità di correggere alcuni meccanismi che non
rappresentano in modo adeguato la volontà degli elettori”.

Il presidente della Regione ha fatto l’esempio dell’attribuzione dei seggi alle ultime elezioni regionali, “che hanno visto il Pd,
con il 16,5 per cento, prendere più seggi di partiti premiati con un numero maggiore di consensi. Ci sono stati partiti che con l’1,5% hanno ottenuto un consigliere, e altri che con il 2% non hanno eletto nessuno, mentre la circoscrizione di Gorizia, dove il Centrodestra ha vinto, ha assegnato un numero maggiore di consiglieri alle opposizioni. Dobbiamo correggere quegli aspetti che non rappresentano la doverosa tutela delle minoranze, ma diventano un sovvertimento della volontà popolare”.

Il governatore ha quindi definito “ingenerose le critiche che giungono dal Centrosinistra”. “Dite che abbiamo sbagliato tutte
le scelte e che stiamo buttando via i soldi, eppure – ha aggiunto Fedriga – il gettito fiscale cresce, la disoccupazione
diminuisce, l’export è arrivato a livelli record: evidentemente siamo fortunati…”. Rispondendo a Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica, il presidente della Regione ha confermato che “il referendum confermativo dovrà essere accompagnato dalla previsione di un quorum perché non sarebbe giusto che un atto legittimamente assunto dal Consiglio regionale venisse sconfessato da una minoranza di cittadini”.

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Redazione
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Nato da un'intuizione del dott. Stefano Salmè, il Giornale del Friuli si pone la missione di valorizzare la storia bimillenaria del Friuli e, nel contempo, raccontare la contemporaneità con un'informazione libera e controcorrente. Stefano Salmè è iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2002 e si è laureato con lode in Storia, all'Università di Trieste, con una tesi sul Risorgimento friulano.

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